Un mondo in vetrina, in scaffali social, ordinati per prezzo e follower, a mostrare il prodotto del proprio Io, con etichette ammiccanti, sgargianti, spesso fuorvianti.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi: trovare orecchie attente, occhi che guardino fissi, un prodotto che attira anche se mente.
Poco importa se dentro la confezione c’è un prodotto scadente, evanescente o quando ci va male niente.
L’importante è esserci, prodotto in offerta libera, al buon cuore del consumatore che spesso compra fotocopie di vita incolore.
La rete divisa in due, di chi mostra il proprio corpo nudo e chi il solo cervello spogliato.
L’evoluzione è vicina, nell’era (d’immagini e contenuti) digitale, finalmente confluisce in un unico scaffale: quello della pornografia sociale.
Lo spogliarello del cervello
Chi solo il corpo, chi solo il cervello, verso tutti e due.